Salvador Dalì — Il Surrealista.

“Non aver paura della perfezione — non la raggiungerai mai”.

Aesthetes
4 min readMar 29, 2021

Ieri, a seguito del passaggio all’ora legale, abbiamo postato “La persistenza della memoria”, uno dei dipinti più iconici di Salvador Dalì. Ma chi era Salvador Dalì?

Dalì (Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí i Domènech) nacque nel 1904 a Figueres in Catalogna, da una prospera famiglia.

Prima della sua nascita, la famiglia vide morire prematuramente il fratello maggiore, chiamato anch’egli Salvador quando aveva soli 9 mesi.

A seguito di tale tragico evento al giovane artista fu detto numerose volte che era la reincarnazione del fratello maggiore morto, un’idea che probabilmente lo impressionò per tutta la vita.

Fin dall’inizio, Dalí trovò ispirazione nei bucolici paesaggi catalani che circondavano i luoghi in cui risiedeva, molti dei quali poi furono riprodotti nei suoi dipinti più famosi.

Supportato, sin dall’inizio, dalla sua famiglia frequentò prima la Scuola di Belle Arti e poi la Scuola Speciale di Pittura, Scultura e Incisione di San Fernando, entrambe a Madrid.

Durante questo periodo, sviluppò il suo personaggio sgargiante e provocatorio. Si vestiva e si comportava come gli Esteti Inglesi del secolo precedente ed era così eccentrico da essere rinomato più per la sua personalità che per le sue opere.

Nel 1926 fu espulso per aver insultato uno dei docenti durante l’esame finale. A seguito di tale evento, si trasferì a Parigi dove incontrò Pablo Picasso, trovando ispirazione per ciò che stavano facendo i Cubisti.

Iniziò inoltre a studiare i concetti psicoanalitici di Freud e l’opera sia dei pittori metafisici come Giorgio de Chirico e sia surrealisti come Joan Miró, esplorando i concetti di realtà reinterpretata e percezione alterata.

In quel periodo produsse “Apparato e Mano (1927), che conteneva l’immaginario simbolico e il paesaggio onirico che divenne la sua firma inimitabile.

Nel 1929 incontrò Gala Eluard. 11 anni più vecchia ed ex moglie del suo amico poeta Paul Éluard. Cinque anni dopo, i due si sposarono civilmente e nel 1958 in una cerimonia religiosa.

Negli anni successivi, Dalí sviluppò il Metodo critico paranoico, in cui poteva attingere al proprio subconscio attraverso un pensiero irrazionale sistematico e uno stato paranoico autoindotto. Dopo essere emerso da quello stato irrazionale, Dalí creava “fotografie di sogno dipinte a mano”.

Pensava che gli spettatori avrebbero trovato una connessione intuitiva con il suo lavoro in quanto considerava universale il linguaggio subconscio.

Utilizzò questo metodo per creare alcuni dei dipinti più importanti come “La persistenza della memoria “ (1931) e “ Morbida costruzione con fagioli bolliti: premonizione di guerra civile” (1936). A causa di dibattiti politici, nel 1934 Dalí fu rimosso dal Gruppo surrealista. In risposta a questa espulsione Dalí ha notoriamente affermato: “Io stesso sono il Surrealismo”.

Durante questo periodo, Dalí incontrò il ricco poeta britannico Sir Edward James che non solo acquistò diverse sue opere, ma lo sostenne anche finanziariamente per due anni e collaborò ad alcune delle sue opere più famose tra cui “Il telefono aragosta” (1936) e “Divano — labbra di Mae West” (1937) — entrambi decoravano la casa di James nel Sussex. Negli anni successivi, la sua fama crebbe così tanto che fu richiesto da chiunque.

Nel 1938, Coco Chanel lo invitò alla “La Pausa” in Costa Azzurra.

Nel 1940, dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Dalí si trasferì negli Stati Uniti. rimanendovi per otto anni. Negli Stati Uniti divenne altamente produttivo, espandendo la sua attività oltre le arti visive in una vasta gamma di altre aree creative. Progettò abbigliamento, gioielli, mobili e persino vetrine per negozi al dettaglio.

Lavorò inoltre per Alfred Hitchcock creando la sequenza del sogno nel suo thriller “Io ti salverò” (1945) e per Walt Disney nel cartone animato “Destino”.

Nel 1948 ritornò in Spagna, utilizzandola come base per i successivi tre decenni.

Decise di creare un dipinto monumentale all’anno — i c.d. “capolavori di Dalí” che erano lunghi almeno un metro e mezzo in una o entrambe le direzioni e che lo occuparono creativamente ciascuno per almeno un anno.

Ne realizzò almeno 18 fino al 1970.

Il carattere di Dalí, eccentrico ed enigmatico, non mostrava separazione tra Dalí “uomo” e Dalí “opera”. Andy Warhol e innumerevoli altri seguirono il suo esempio.

Dopo la morte di sua moglie nel 1982, Dalí soffrì di depressione e il 23 gennaio 1989 morì di insufficienza cardiaca mentre ascoltava “Tristano e Isotta “ (la sua opera preferita).

È sepolto a Figueres presso il Teatro-Museo, fatto costruire da Lui stesso.

Dopo aver scritto di Dalì, nel prossimo articolo parleremo del Surrealismo la corrente artistica a cui Dalì appartenne.

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